Idee per una Amministrazione locale trasparente
Idee per una Amministrazione locale trasparente

Idee per una Amministrazione locale trasparente

Pubblico qui un documento, circolato in forma ristretta nell’ormai lontano 2019: appunti sparsi senza ambizione di completezza, una raccolta di idee, proposte e visioni per un modo diverso di amministrare il paese.

E’ necessario adottare uno stile amministrativo più democratico, con decisioni condivise dall’intero gruppo di Maggioranza, dando anche alla Minoranza la possibilità di accesso alla documentazione prima dei Consigli Comunali; le decisioni più importanti – che coinvolgono il futuro del paese – vengano prese all’interno del Consiglio Comunale dopo reale discussione, e non invece arrivare con quanto già deciso nel ristrettissimo ambito di Giunta.

Rendere l’amministrazione pubblica più vicina ai cittadini, cercando spazi di miglioramento negli orari e nei servizi al cittadino, valutando la possibilità di rendere disponibile su Internet qualcuno di questi servizi. E altri renderli NON necessari! Semplificazione e sburocratizzazione.

Tendere a una Amministrazionetrasparente

  • Pubblicando sul sito istituzionale tutti i documenti e le delibere (riorganizzandolo parzialmente)
  • Aderendo alla campagna Sai Chi Voti (** in coda a queste note troverete i riferimenti)
  • Aderendo alla Carta di Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie– per una società senza mafie e corruzione(*** sempre in coda ne troverete i riferimenti)

Adottare una politica di zero consumo di suolo vergine, privilegiando gli interventi di qualità nelle aree già compromesse e recuperando le aree dismesse.

Definire e realizzare finalmente la pista ciclabile verso Pinerolo, a patto che si definisca un tracciato realmente fruibile; e manutenzione delle piste esistenti (anche delle ippovie) in accordo coi comuni limitrofi

Decoro e arredo urbano; definire un piano colore o comunque delle linee guida – non dico da imporre – ma almeno da proporre ai cittadini. Vedi porzione di edificio vicino alla Botega di Mariateresa Chiarella o altri esempi di cattivo gusto. Risistemare la piazza centrale, in modo che non sembri un parcheggio. Non male l’idea di un gazebo al centro dei giardini di Piazza Resistenza, per piccoli eventi e concerti.

Viabilità:

  • vero che è pura follia pensare di pedonalizzare il tratto fra la Botega e la Panetteria Chialvetto? 😉 va bene cancelliamo l’idea
  • se invece ricoprissimo con materiale trasparente tutto il tratto, tipo Galleria Subalpina a Torino? Cancelliamo anche questa?
  • Almeno ci inventiamo un elemento di decoro urbano che caratterizzi quel pezzo di strada? Una serie di fioriere tutte dipinte di blu?
  • Completare gli accessi per Viale Europa con un ingresso dalla tangenziale, e/o ridisegnare l’area davanti alle scuole, in modo che i bus possano far manovra.
  • Anche gli accessi e i parcheggi davanti al SELF avrebbero bisogno di una sana razionalizzazione, se mai fosse possibile intervenire.
  • Incentivare e rendere possibile l’arrivo “sicuro” dei bambini a scuola, a piedi, disincentivando invece l’afflusso dei macchinoni di mamme iper-protettive e con tendenze agonistiche. In tanti altri paesi hanno organizzato il “Piedibus” vogliamo provarci anche noi? (**** sempre in coda ne troverete i riferimenti)

Sistemazione delle rotonde agli ingressi del paese, cercando degli sponsor per la manutenzione gratuita. Anche qui uno sprazzo di fantasia non guasterebbe: in provincia di Cuneo hanno tante rotonde che valorizzano e caratterizzano il paese, e qui vicino perfino Cavour si fa notare! (farà anche sorridere, ma tutti si ricordano della vacca della rotonda di Cavour)

Risistemazione e abbellimento dell’area del Monumento al lavoratore di Osasco.

Posizionamento di due Bacheche agli ingressi del paese (una delle due vicino al Monumento?) per presentare Osasco e le sue peculiarità, e dare il benvenuto a chi arriva.

Idea fissa mia, da pendolare che passa decine di minuti – ogni mattino – alla fermata del bus: bisogna regolare le fermate e la discesa degli studenti dell’Agrario dai bus al mattino, troppo sbadati, troppo irresponsabili nell’attraversare la strada per andare in panetteria, con le auto che sorpassano in velocità il bus fermo (!) e altre in arrivo in direzione contraria, ad alta velocità. Da quando non ci sono più i Nonni Vigile la situazione è pericolosa.

Villa Ninfea: individuare una soluzione definitiva e praticabile finanziariamente. Che si integri con la nuova Osasco che vogliamo. E chiedere agli osaschesi quale sia la Osasco che vorrebbero …

Museo dell’Ingegno contadino: progettazione di un edificio nuovo di pacca, integrando magari altre esigenze, e di forte impatto visivo / mediatico (con soluzioni architettoniche nuove, a basso costo oppure con sponsorizzazioni o finanziamenti esterni, e/o con materiali nuovi, insomma un edificio che sia il biglietto da visita di Osasco). Il progetto andrebbe preparato prima e tirato fuori dal cassetto per proporlo ogni volta che ci sia la possibilità di finanziarlo. Per rinverdirne il ricordo (ormai da anni gli attrezzi rischiano di marcire sotto tettoie e ripari improvvisati) si potrebbe organizzare una esposizione temporanea in Villa Ninfea, durante la Festa patronale.

Brasile e Relazioni internazionali: trasformare la più volte dimostrata simpatia dei nostri cugini brasiliani – nei confronti della Osasco italiana – in opportunità di sviluppo per le locali attività commerciali di ospitalità e ristorazione, stipulando qualche accordo con gli hotel e i Bed and Breakfast della zona, a livello economico o anche solo come trattamento “particolare”, un’attenzione, un gadget, una guida d’Italia in omaggio. Mettere in rete tutte queste nostre attività locali, con un minimo di coordinamento, per venire fuori con un’offerta integrata per il turista romantico brasiliano (una scherzosa pergamena di “cittadino onorario temporaneo” agli ospiti del Castello? Nei nostri ristoranti e trattorie suggerire al cuoco un particolare piatto o preparazione che ricordi loro il Brasile appena lasciato o quantomeno il segno di un’attenzione. Un piccolo scaffale di autori brasiliani e portoghesi da inserire nella nostra biblioteca civica, qualche documentario significativo). Collaborazione con la locale associazione di Amicizia Osasco-Osasco. Magari fossimo poi capaci e fortunati di ritessere le fila con l’Agrario o addirittura aprire nuovi orizzonti commerciali per le nostre aziende (es. FRANDENT).

Proseguire nella modifica dei contratti per l’illuminazione pubblica, per estendere l’uso di lampade a LED; riprendere lo studio di fattibilità di impianti fotovoltaici pubblici – o per conto di un gruppo di cittadini, come capofila. (*vedi punto relativo ad ACEA)

Agricoltura: supportare e facilitare gli agricoltori nella creazione e valorizzazione delle filiere dei prodotti agroalimentari di Pianura (es. Pinfruit), e “inventarne” altre (c’è l’idea della Pro Loco di individuare un prodotto tipico di Osasco, come oggi il Porro di Cervere o l’aglio di Caraglio, piuttosto che il formaggio Plaisentif della Val Chisone e costruirci sopra la “Fiera annuale del XXX”, per fare marketing locale e creare un “marchio”)

Giovani: una risorsa per il futuro del territorio, ma difficili da coinvolgere. Sarebbe più efficace inizialmente far lavorare con l’Amministrazione locale, senza eccessive formalità, chi già ha buoni rapporti con loro e ottiene risultati ottimi. (Gruppo giovani, CRS)

Rapporti con le Associazioni e il Volontariato: usare un atteggiamento collaborativo e non dirigistico; creare sinergie, condividere progetti e necessità tra le associazioni stesse e tra queste e l’amministrazione comunale; aiutare, facilitare e infine promuovere le iniziative delle singole associazioni, pubblicizzandole attraverso una mailing-list e altri strumenti social (vedi subito sotto il punto relativo all’app MyOsasco)

Rivitalizzare l’app MyOsasco, attualmente praticamente inutile ma con buone possibilità di utilizzo (emergenze, foto segnalazione di guasti, ecc.), potrebbe diventare strumento di comunicazione principe tra l’Amministrazione e la cittadinanza.

Ricontrattare il servizio di raccolta rifiuti di ACEA, anche con la richiesta di bidoni con “bocca” verticale come a Pinerolo. Proposta di sostituzione dei coperchi dei contenitori dell’Organico, con altri che ne facilitino l’aereazione.

Studiare come aumentare la percentuale di raccolta differenziata e rilanciarla con qualche campagna non ordinaria. Sanzionare i maleducati, ma senza dover arrivare al Grande Fratello che arriva a frugare nei bidoni.

Rapporti con le aziende del Centro Commerciale; come aiutare i piccoli negozi di paese a sopravvivere vicino ai supermercati? Ideare una qualche forma – seppure piccola – di compensazione (tasse pagate dal centro commerciale che vadano ad abbassare quelle dei piccoli negozi). Serve una pista pedonale per arrivare all’area commerciale, oltre che ciclabile. Proporre alle attività commerciali un progetto di riduzione degli imballaggi attraverso sistemi di packaging riciclabili e compostabili. Analogamente per tutte le manifestazioni che si svolgeranno sul territorio si dovranno adottare azioni volte a minimizzare la produzione dei rifiuti.  Installare un impianto eco-compattatore per plastica, PET e lattine, elaborando un sistema premiante per il loro utilizzo (pagare la spesa con le lattine raccolte?).

Riallacciare i rapporti con i comuni circostanti, con un approccio soft, per mettere in comune i Servizi e sfruttare economie di scala. Ormai abbiamo perso i finanziamenti e gli aiuti, ma cosa ancora è possibile in termini di collaborazione, Unioni, Fusioni?

Provare a fare rete, coordinandosi con gli altri amministratori del territorio, per lo sviluppo del territorio (per la partecipazione ai bandi europei, la promozione di servizi territoriali sanitari, infrastrutturali di area vasta ecc.), per fare far emergere i bisogni, le istanze e le ricchezze del nostro territorio anche in sedi più vaste. Tentare un collegamento dei comuni della Pianura, per presentarsi uniti nei confronti di Pinerolo – ma non contro – una voce unica e più potente.

Dimostrare sensibilità, apertura al dialogo e feeling con gli Amministratori della Pianura e delle Valli, per fare da collante tra i tanti “arcipelaghi” degli interessi campanilistici, ambizioni personali dei Sindaci, egoismi e localismi.

In ACEA esistono professionalità che sarebbe proficuo utilizzare al servizio della comunità: perché non strutturare un servizio specialistico di supporto tecnico ai Sindaci in materia di energia? (Fotovoltaico, riconversione dell’illuminazione pubblica, risparmio energetico, ecc.). Spingere affinché ACEA si “attrezzi” a partecipare, sul libero mercato, all’attuazione di quelle politiche in materia di energia sostenibile a tutto vantaggio delle positive ricadute economiche e sociali sul territorio, per esempio la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili anche con l’attivazione di contratti con società ESCO (Energy Service Companies) controllate o anche solo partecipate da ACEA. Frase e concetti copiati da vecchi programmi elettorali di altri Comuni ma totalmente condivisibili!

Agire velocemente per la diffusione della Banda larga (Internet ad alta velocità) in tutta la Pianura: senza di essa non avremo mai lo sviluppo di realtà artigianali competitive col resto d’Italia e d’Europa, tantomeno della piccola industria. Inoltre l’assenza di collegamento veloce tra gli uffici dei vari Comuni rende difficoltosa la collaborazione delle piattaforme informatiche, siamo al ridicolo che una ipotetica Unione dei comuni imporrebbe ai dipendenti comunali di spostarsi fisicamente per il territorio dell’unione, invece di lavorare interconnessi dal proprio posto di lavoro. (Altro pezzo copiato!)

Impegnarsi per la Sanità pubblica nel pinerolese, per mantenere i presidii ospedalieri e migliorare la rete di assistenza territoriale. Facendo attenzione a che i cittadini possano contare su un servizio medico di base più attento ai bisogni del singolo, degli anziani in particolar modo. (Altro pezzo copiato!)

** Sai Chi Voti: la petizione completa è disponibile all’indirizzo https://www.saichivoti.it/petizione

“Ai candidati sindaco chiediamo di rendere pubblici sul web – fin da subito – il loro curriculum vitae (indicando con chiarezza le competenze e gli incarichi assunti), lo status giudiziario e una dichiarazione sui potenziali conflitti d’interessi”

*** Carta di Avviso Pubblico (https://www.avvisopubblico.it/home/home/cosa-facciamo/carta-di-avviso-pubblico/ )

La Carta di Avviso Pubblico è un codice etico fatto non tanto di buoni propositi e belle intenzioni, ma di regole comportamentali e relative sanzioni.

E’ stata redatta da un gruppo di lavoro di esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali che hanno rivisitato e aggiornato la precedente Carta di Pisa presentata prima dell’entrata in vigore di alcune leggi antimafia e anticorruzione.

Composta da 23 articoli, la Carta indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i princìpi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. In particolare la Carta richiama il dovere dell’amministratore nel porre in atto azioni e comportamenti finalizzati a perseguire:

  • il contrasto al conflitto di interessi (anche solo potenziale), al clientelismo e alle pressioni indebite,
  • la trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica,
  • scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni,
  • la piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini e l’obbligo a rinunciare alla prescrizione, ovvero l’obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati (es. mafia e corruzione).

**** Cos’è il Piedibus?

  • Il Piedibus è un autobus che va a piedi, è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila.
  • Il Piedibus, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato.
  • Il Piedibus viaggia col sole e con la pioggia e ciascuno indossa un gilet rifrangente.
  • Lungo il percorso i bambini chiacchierano con i loro amici, imparano cose utili sulla sicurezza stradale e si guadagnano un po’ di indipendenza.
  • Ogni Piedibus è diverso! Ciascuno si adatta alle esigenze dei bambini e dei genitori.
  • Il Piedibus è una realtà in molti paesi del mondo e inizia a diffondersi anche in Italia.
  • È il modo più sicuro, ecologico e divertente per andare e tornare da scuola.
  • Il Piedibus può nascere in ogni scuola dove ci siano genitori disponibili

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